Dobbiamo risalire a prima dell'anno 2000, quando nell’Unione Europea si iniziò a porre in primo piano le città come strutture all’interno delle quali vive il 70% dei cittadini europei. Si cominciò a rovesciare le priorità dell’Unione Europea: non più agricoltura, carbone e acciaio, politiche settoriali, mentre doveva diventare prioritaria una visione complessiva del vivere civile e sociale della maggior parte dei suoi abitanti. Nel 2016 venne firmato il Patto di Amsterdam e di seguito l’Urban Agenda per l’UE che “affronta i problemi delle città creando partenariati tra la Commissione e le organizzazioni dell’UE, i governi nazionali, le autorità locali e le parti locali interessate”. Contribuisce a sviluppare conoscenze sulle politiche urbane e a promuovere network di buone pratiche.
I temi prioritari, sono quelli che hanno sempre animato la spinta programmatica di Tutta la Città insieme!: dalla qualità dell’aria, all’economia circolare, dalla transizione digitale a quella energetica, dalla mobilità urbana all’uso sostenibile del territorio, dagli appalti pubblici innovativi e responsabili ai posti di lavoro, competenze nell’economia locale e uguaglianza sociale.
Su questi temi stanno crescendo i gruppi di lavoro che stanno organizzando l'Agenda Venezia 2030. Un grande sforzo che vuole coinvolgere naturalmente forze di tutto il territorio e persone e risorse al di fuori delle nostre frontiere per ripensare la città dandosi come prospettiva il prossimo decennio.
I problemi della città si affrontano e si superano anche confrontandoli con idee e soluzioni elaborate da altre città europee. Questa dimensione è la nostra battaglia per superare la gravissima crisi nella quale è piombata Venezia non solo a partire dagli ultimi tragici avvenimenti, ma da quando ha cominciato a perdere il suo senso di città.
Agenda Venezia 2030 costituirà lo strumento fondamentale per la vita della città nuova. Quella Venezia Laboratorio del Mondo che costruisce il proprio futuro insieme e grazie a tutti i paesi del mondo.
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