Ieri sera, 4 giugno, abbiamo riascoltato le sirene dell'acqua alta.
Misuriamo così ancora una volta in modo tangibile l'effetto del cambiamento climatico e ricordiamo che i nostri figli o i nostri nipoti assisteranno alla sparizione di Venezia e della sua Laguna se non agiamo noi, ora.
Tutta la storia del MOSE -vergognose questioni giudiziarie a parte- è una congerie di scelte sbagliate tale da rappresentare un problema quasi inestricabile per la nostra città, piuttosto che una soluzione. Ammesso e non concesso che possa un giorno entrare in funzione (nonostante la mancata sperimentazione, nonostante l'erosione delle paratie, nonostante il fatto che la comunicazione tra le bocche di porto debba funzionare tramite un ponte radio dell'esercito: altro che "era digitale"), non servirà assolutamente a nulla di fronte al conclamato aumento del livello marino. Avremo realizzato solamente il paradosso di una diga mobile praticamente sempre in funzione.
Devono essere invece subito studiate e sperimentate opere alternative, atte a ridurre il flusso e la violenza delle maree, a proteggere le zone più esposte, valutata la possibilità di sollevamento graduale del suolo. Devono essere presi provvedimenti urgenti per migliorare il sistema di previsione maree e per ridurre i danni ad abitazioni, esercizi commerciali e al patrimonio storico-artistico delle purtroppo ancora inevitabili prossime acque alte.
Il gruppo Sostenibilità di #TuttalaCittàinsieme! - Giovanni Andrea Martini Sindaco
Alessandra Bardelle, Renzo Busetto, Martina Cioffi, Corrado Claut, Mariangela Corradini, Marilisa Malusa, Gabriele Maluta, Jorge Molina Ruiz, Marco Rosa Salva, Lucia Papuzzi, Angelo Pistilli, Sabrina Scarpa, Lucia Zampato
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