La proposta di “Rete solidale per la casa”, presentata ieri in conferenza stampa a Ca' Farsetti
È ormai evidente che la tragica situazione abitativa in città sia dovuta alla speculazione. Le case private in locazione sono ormai totalmente destinate alle affittanze turistiche e i residenti sono costretti ad andarsene da Venezia. È necessario ripartire dalla casa per ripopolare la città ed è necessario approntare un Regolamento che limiti le affittanze brevi, utilizzando l’emendamento Pellicani per Venezia che lo permette.
Il nostro team di esperti, formato da Silvana Arbia, magistrato, dall’avvocato Enrico Tonolo, da Susanna Polloni, rappresentante della Rete Solidale per la Casa, e dall’architetto Sandro Manoni, ha lavorato alla seguente proposta, articolandone i punti principali (l’emendamento permette di non applicare queste regole a chi svolge l’attività a sola integrazione del reddito, ma solo a chi la svolga in forma imprenditoriale):
Occorre incrementare gli alloggi in locazione per uso residenziale nella città storica e per questo è necessario intervenire anche sulle locazioni turistiche già attivate. Questo perché siamo arrivati al numero di 8000 in centro storico e isole e ad una percentuale intorno al 30% del numero complessivo degli appartamenti in città, numeri incompatibili con una città vera con un minimo vitale tessuto sociale.
L’analisi dell’emendamento Pellicani suggerisce la possibilità di ridefinire quanti immobili sono necessari per riportare residenti sufficienti a restituire dignità alla città, e questi ultimi non possono certo restare 48000. Dall’analisi delle scelte delle altre città europee arriva il suggerimento di un abbassamento della percentuale al 10% di alloggi per il turismo. Sarà necessario anche ridurre i giorni permessi per svolgere affittanze brevi.
La garanzia per i proprietari di rientrare in possesso della casa al termine della locazione. Questo scopo è ottenibile tramite la garanzia da parte del Comune di intervenire assegnando alloggi in emergenza abitativa al locatario che non avesse trovato una soluzione abitativa (vd. L.R. 03/11/2017).
Dovranno essere attivati incentivi fiscali importanti per chi affitta a residenti e disincentivi pesanti per chi affitta a turisti, tasse comunali come la TARI, ma anche il farsi proponente da parte del Comune di una legge nazionale che modifichi l’aliquota della cedolare secca a tale scopo.
Controlli sull’attuazione delle fosse settiche, con gravi sanzioni.
Questi i punti di un regolamento che deve proporre soluzioni radicali per non arrivare ad un punto di non ritorno.
Susanna Polloni
(Rete Solidale per la Casa)
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