Le nostre considerazioni e idee in vista delle prossime elezioni amministrative per la carica di sindaco
“Ci impegniamo a costruire un nuovo blocco sociale partecipato dal mondo dell’associazionismo, della cooperazione, di tutti coloro che in questi anni si sono battuti con noi contro questa amministrazione per l’affermazione dei diritti dei cittadini”, con queste parole di Francesca Corso, portavoce del gruppo Tutta la Città insieme!, si è aperta la conferenza stampa che il gruppo ha convocato per presentare il bilancio di quanto fatto nel 2023 e quali siano oggi le strade che vanno seguite per battere Brugnaro nella prossima tornata elettorale.
Alla conferenza erano presenti Giovanni Andrea Martini, consigliere comunale di Tutta la Città insieme!, Enrico Tonolo, presidente dell’associazione Tutta la Città insieme!, Susanna Polloni, responsabile Rete Solidale per la Casa, Annalisa Pastrello e Franca Simoli, membri del direttivo di Tutta la Città insieme!.
Corre ormai il quarto anno del secondo mandato del sindaco Luigi Brugnaro e il nostro ordinamento prevede il limite ai due mandati. Il sindaco che aveva vinto per la questione sicurezza ha lasciato una città sempre più malsicura e desertificata, spogliandola di servizi, beni e spazi pubblici. Il coro degli elettori di sinistra è pressoché unanime: bisognerebbe unirsi per far fronte alla minaccia di un’altra amministrazione di destra. Quali le strade per arrivarci? E quali gli strumenti?
Per ottenere un ampio consenso il candidato non deve essere imposto, ma si può democraticamente utilizzare uno strumento peculiare della sinistra che è quello delle primarie che, presentando una rosa di candidati, permette agli elettori di votare la proposta più confacente alla propria visione politica e comunque di confidare che, a elezioni concluse, verranno portate avanti le proprie istanze grazie al patto intrinseco al sistema delle primarie stesse.
Se non si riuscisse a convergere su un progetto di primarie, occorre formulare un altro percorso che però deve essere chiaro a tutti in tempi brevi perché non ci si trovi all’ultimo momento con una candidatura calata dall’alto. Auspichiamo quindi una sollecita convergenza dei diversi gruppi e liste su un progetto di primarie, in modo da poter unire le forze.
Per quanto ci riguarda possiamo dire che abbiamo in questi tre anni portato avanti battaglie e situazioni condivise e in piena coerenza con il nostro impegno elettorale. Le questioni della casa, della salute, del sociale, del lavoro, dell’ambiente, della sicurezza, sono state sostenute sempre con il confronto con i cittadini e abbiamo trovato validi compagni di strada comitati, movimenti, associazioni. E di vittorie ce ne sono state, basti citare quelle recenti di San Pietro di Castello e del presidio sanitario dell'ex Giustinian.
Consci anche di avere, nei ranghi dell'opposizione, un partito di pesante caratura nazionale, con senso di responsabilità attendiamo al più presto un segnale di apertura, una risposta chiara a quella che risulta a tutti gli effetti la modalità di scelta di una candidatura condivisa e forte. Siamo disponibili a ragionare su come unire le forze, ma deve esserci una assunzione comune di responsabilità.
L’altra strada che, ci sentiamo di indicare, è quella civica ed etica, che ci ha fortemente segnato nel voler tutelare chi in questi anni ha maggiormente subito nella privazione o nell’attacco a diritti fondamentali del vivere quotidiano. Quindi la strada della costruzione di un blocco sociale partecipato che intercetti anche chi è stanco di una politica da cui non si sente rappresentato.
La politica si è sempre più allontanata dai problemi reali delle persone. A Venezia in particolare. Lo strumento della partecipazione e del dialogo può aiutare a creare questo blocco, che metta insieme associazionismo e cooperazione e che sfoci in un soggetto a cui ci sentiamo vicini con la mente e col cuore.
Giovanni Andrea Martini
Foto di copertina: © Comune di Venezia, 2/12/2021
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