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Il gioco dell’oca in laguna.

Come in un gioco dell’oca destinato a ripetersi secondo un copione prestabilito e immodificabile, la nuova Ministra sbarca a Venezia per recitare la formula di rito: soluzione a breve per Mose, Provveditorato e Grandi navi. Nuove soluzioni? Nessuna! Promesse? Tempi brevi, come sempre.

Per le Navi, che hanno scosso l’opinione pubblica veneziana e mondiale, gli interessi delle crociere dettano la linea. Provvisoriamente a Marghera, ma il meno possibile, poi di nuovo in Marittima via canale Vittorio Emanuele, ma solo le più “piccole”.

Soluzione diga foranea di Lido così come Chioggia: puri diversivi per poter dire che la soluzione migliore resta la prima. Del Duferco Cruise 2.0 a San Nicoletto neanche una parola, unica soluzione con VIA - valutazione impatto ambientale - positiva. Su questa conta solo l’ostilità di Cavallino-Treporti e di VTP, la lobby concessionaria del crocierismo in Marittima che vedrebbe sconvolti i suoi interessi, internazionali e locali.

Stavolta si aggiunge anche la voce di Bono, potente presidente di Fincantieri. La dimensione crescente delle navi è un vincolo da rispettare, la laguna no! La laguna venga adattata alle grandi navi, questi sono gli interessi del crocierismo moderno, tra le novità del XXI secolo. Obbligatorio adeguarsi.

Ai ministri spetta recitare il prestampato in cui la compagine marittima delle crociere turistiche su Venezia incrocia gli interessi dell’immobiliarismo turistico locale proteso a lucrare sui punti di approdo vecchi e nuovi per innescare nuovi processi di rendita. Quella terraferma che va dalla radice del ponte della libertà, zona Pili, alle aree della prima zona di Porto Marghera. Il diretto interfaccia con la città storica su cui installare un insieme di attività complementari al turismo per la fruizione di massa. Incluso il vasto distretto alberghiero di cui oggi vediamo solo la prima fase attorno alla stazione.

Questo è il disegno che interpreta alla perfezione gli interessi delle crociere ed esalta contemporaneamente la lobby trasversale veneziana che nell’immobiliarismo trova ampia ragione di ristoro, economico e politico, lasciando nelle mani di Brugnaro la gestione del dissenso dei veneziani. A lui non gliene importa nulla e nulla fa per mascherarlo, forte – così pensa – del consenso che gli viene dalla platea di interessi particolari che ha badato a organizzare in questi anni e che intende proiettare in quelli a venire.

A costoro non importa nulla pure della laguna così come del Mose, quando si tratta di operare sempre col pensiero di breve periodo in cui lucrare profitti rendite. Così è stato per il Mose e così dovrà essere per le navi.

Solo che la somma delle astuzie di breve proietta le conseguenze nel lungo! “SOS laguna”, il libro di Luigi D’Alpaos, documenta scientificamente i danni del canale dei petroli e la inadeguatezza del Mose di fronte all’aumento dei livelli marini. Una voce nel deserto per la politica degli interessi tutto e subito. Un contributo prezioso per chi ha compreso che non di lontano futuro si tratta ma della prossima generazione cui lasceremo questa eredità.

Pessimismo della ragione? Può anche essere che non cambierà nulla, vista la rapidità con cui invece cambiano i ministri che leggono il prestampato.

In questo caso alle crociere andrà bene lo stesso e continueranno a passare per San Marco per approdare in Marittima, per loro la migliore di tutte le soluzioni.

E i veneziani? I veneziani oltre che protestare possono votare. E l’occasione è vicina.

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