Assemblea cittadina il 23 aprile alle 17.30 presso la Sala San Leonardo a Venezia
La cosa incredibile di questi giorni che precedono l’avvio del ticket d’accesso, non è quella di un’amministrazione che cerca di capire come governare e contenere i flussi, ma è quella di un’amministrazione che cerca di capire quanto può guadagnare da questi flussi.
È infatti interessante lo studio con cui l’amministrazione sta cercando di capire quanti turisti paganti entrerebbero al giorno. I turisti paganti sarebbero in media al giorno circa 26.000 persone, di cui 21.000 stranieri e 5000 italiani, pari ad un introito per le casse del Comune di 50 milioni di euro all’anno.
Significa un flusso di 10 milioni di turisti paganti all’anno.
E significa anche che in questo modo non c’è nessuna riduzione dei flussi, ma c’è la volontà di fare cassa incrementandoli. Infatti questi 26.000 turisti paganti non fermano in alcun modo l’assalto del turista giornaliero che a Pasqua e Pasquetta è stato frenato o fermato semplicemente dalla pioggia. Quindi Smart Control Room e tassa d’ingresso, non servono in alcun modo e non vengono utilizzati in alcun modo per regolamentare i flussi. Anzi, sembrano fare in modo di incrementarli in modo da avere un utile sempre maggiore.
Significativa è anche l’esenzione del ticket per le isole, perché questo significa un incentivo maggiore ad andare a visitare le perle della laguna, che sono già sotto pressione e che registrano la necessità di corse suppletive che vengono attivate. Questo cozza contro i vari niet di Actv a linee o corse che possano aiutare i residenti.
Queste le contraddizioni del ticket da un punto di vista di numeri e di utili di cassa, ma la cosa grave rimane il pagamento di un biglietto per entrare in una "città-museo" o "parco divertimenti" e di costringere i residenti a esibire le proprie generalità per potere vivere nella propria città o a dover denunciare le visite di amici e parenti di fuori regione o tante altre casistiche che arrivano a situazioni proprio paradossali.
Se Venezia si trova in queste condizioni è perché non sembra più capace di immaginare se stessa, se non come attrazione turistica, nel suo incessante spopolamento. E Mestre da tempo si è messa sempre più a servizio del turismo, diventando dormitorio per i turisti che di giorno affollano Venezia.
È per questo che si sta organizzando l’assemblea pubblica il 23 aprile per dare risposte, politiche ma anche legali, su come comportarsi con l’arrivo del ticket. L' Assemblea pubblica è promossa da "Tutta la Città Insieme!", dai promotori della "VeniceBarathron", dal "Forum per Mestre e Venezia" e da "Ambiente Bene Comune". Aderiscono il Comitato Nograndinavi, l’associazione sociale per la casa "Rete Solidale per la Casa" e i tanti cittadini che chiedono chiarimenti di fronte ad un provvedimento che la città ha già bocciato.
Giovanni Andrea Martini
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