Leggiamo che l’iter del nuovo inceneritore di ECOPROGETTO a Fusina prosegue il suo cammino, nonostante la drammatica situazione della pandemia, nonostante il disastro ambientale di venerdì scorso, nonostante la richiesta di più parti sociali e politiche di fermare un progetto del quale è evidente la assoluta mancanza di trasparenza.
La capacità di trattamento di rifiuti progettata è ben superiore alle esigenze del territorio, cosa che fa presagire l’ipotesi dell’importazione da altrove di materiali da bruciare. A sostegno del progetto si fa riferimento spesso all’esperienza virtuosa nella gestione rifiuti della Danimarca. Bene: proprio in questi giorni il governo danese ha deciso di puntare alla riduzione, al riciclo e al riuso per proseguire la propria “exit strategy” dall’incenerimento, già iniziata nel 2014.
Così deve fare la nostra città: Venezia, e Marghera in particolare, subirebbero altrimenti l’ennesimo attentato alla salute e all’ambiente, in un’ottica, in tema di smaltimento, per di più sorpassata ed obsoleta.
Marghera non deve essere la pattumiera della Regione Veneto.
Alessandra Bardelle – Gruppo sostenibilità di “#Tuttalacittàinsieme!”
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