La chiusura dei Musei Civici fino ad aprile. Un oltraggio alla Città, ai lavoratori, alla vita cittadina
Una amministrazione che si è distinta per l’assenza di operazioni di sensibilizzazione e di contrasto allo sviluppo della pandemia decide, attraverso la Fondazione Musei, di cui il sindaco è vicepresidente, di chiudere i Musei Civici fino ad aprile.
La miopia di questa scelta, mostra come si danneggi un settore importantissimo di lavoro in città e, nello stesso tempo, non si comprenda come anche le attività della città, in primo luogo della piazza, ne risentiranno. E i lavoratori dei Musei, gli operatori culturali? Sono una categoria di lavoratori di serie B o C?
Quello che lascia allibiti è che il 1 dicembre è stata chiesta una commissione consigliare per un’audizione nella quale i vertici e i tecnici della Fondazione hanno spiegato con dovizia di particolari gli accorgimenti studiati e creati per permettere una visita sicura in periodo covid.
Quindi, oltretutto, ci troviamo di fronte ad una scelta, quella della chiusura, che penalizza l’offerta culturale in città, il lavoro culturale, i lavoratori delle attività della Piazza e lo stesso bilancio della Fondazione che si trova ad aver sostenuto spese per una attività che non si realizzerà.
Quando si capirà che la cultura è un investimento importante e il lavoratore culturale ha gli stessi diritti degli altri lavoratori?
E quando si capirà che la cultura è il settore più importante da valorizzare in città, perché, tramite questo, tutti gli altri settori ne traggono beneficio?
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