Il sindaco Brugnaro ringrazia il presidente Mattarella per aver menzionato Venezia, travolta dalle acque, nel suo discorso di fine anno; ma bypassa ciò che precede la citazione, cioè il richiamo forte alla necessità imprescindibile ed improrogabile di operare scelte a tutela dell'ambiente. Scelte che, l'ho detto più volte, possono anche essere impopolari nel breve periodo, se per "popolarità" si intende ciò che fa vetrina, che muove un'economia fondata su principi vecchi e/o dannosi. Il programma presentato da Brugnaro nei giorni scorsi, con l'operazione ai Pili (che nasconde un'enorme speculazione edilizia), la definitiva cementificazione della gronda lagunare, la volontà di mantenere le grandi navi all'interno della laguna, l'assoluto disinteresse a frenare traffico e moto ondoso (che verrà invece inevitabilmente aumentato), la leggerezza con cui viene affrontato il problema del consumo di suolo - giusto per fermarci ad alcune voci -, va in netto contrasto con le parole del presidente. La difesa dell'ambiente, e scelte programmatiche che vadano in quel senso, con politiche "green" che creino economia pulita e sostenibile: è questo ciò di cui abbiamo bisogno, ed è lì che sta il futuro.
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