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Lockdown e ripresa: serve attenzione agli aspetti sociali.

Il dibattito su lockdown e ripresa è fortemente incentrato sui risvolti pratici legati all'indubbia necessità di tenere viva l'economia, salvare posti di lavoro, mantenere l'erogazione dei servizi di pubblica utilità, in una situazione di emergenza sanitaria che non rientrerà in tempi brevi.


Ci auguriamo che l'attenzione venga posta finalmente con decisione anche agli aspetti sociali.


Non si tratta soltanto di intervenire sul fronte povertà, con l'erogazione di misure tampone a sostegno economico.

Ci riferiamo alle ricadute psicologiche del distanziamento sociale, con tutte le drammatiche conseguenze.


Il timore è che ne venga sottostimato l'impatto, che è già forte, ma che con il prolungarsi di determinate misure (perché la "fase 2" non prevede il ritorno immediato ad una socialità normale) può diventare deflagrante.


Nessuno può dirsi esente dal rischio di somatizzare la mancanza di contatto fisico, di incontro diretto e non virtuale con altre persone, di movimento libero. E ogni gruppo sociale, ogni fascia di età corre rischi diversi, che necessitano attenzione mirata.


Per non parlare delle categorie sociali a rischio esclusione, che si stanno rivelando in tutta la loro consistenza, che portano all'attenzione di tutti i drammi che le nostre comunità vivono nel proprio seno, ma che non sempre si accetta di riconoscere.


Impegniamoci tutti nel tenere e far tenere alta, a chi è direttamente preposto, l'attenzione, nel richiedere costante monitoraggio ed interventi quanto più atti a creare il terreno per lavorare proficuamente anche in futuro.

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