Le attività economiche della città (e non solo) sono in una situazione drammatica.
Sono questi i momenti in cui le infiltrazioni della criminalità organizzata seminano il loro veleno.
Muove da questo la proposta avanzata poco fa in Consiglio Comunale.
Domani la formalizzerò con una lettera al Sindaco, al Prefetto, alla Guardia di Finanza.
“Pericolo di infiltrazioni mafiose in questo momento di grave difficoltà: proposta di costituzione di commissione di controllo”
Oggi apprendiamo che il 98% degli alberghi a Venezia è costretto a chiudere.
È evidente che in questa situazione di crisi e di emergenza che ha colpito la società civile, chi avrà maggiore disponibilità economica è chi la crisi non l'ha subita perché stava e sta aldilà della società civile.
Si intende fare riferimento a quell'economia sommersa che tra l'altro non ha aiutato, ma anzi ha affossato, la capacità e le possibilità delle strutture sanitarie di fare maggior fronte alle necessità oramai quotidiane.
Vogliamo evitare che la situazione peggiori, premiando ancora chi sta aldilà della società civile, ma riesce comunque a godere delle garanzie che solo una solidarietà di Stato può dare. Vogliamo evitare infiltrazioni di stampo illecito, che si inseriscano nella struttura economica del Paese ed in particolare del territorio veneziano.
Chiediamo che venga costituito un gruppo di lavoro, che unitamente alla Guardia di Finanza, all'agenzia delle entrate, alla prefettura, alla banca d'Italia, possa esaminare tutte le cessioni d'azienda ed i rapporti tra privati, in modo tale da poter impedire che danari illeciti entrino nella struttura economica e sociale veneziana.
Una sorta di task force, con tempi di disamina stretti, per non impedire la trattativa economica, ma che possa porre veto agli affari tra privati che non siano chiari e trasparenti.
Non è solo il controllo dei soggetti, che possono essere prestanome, ma anche della provenienza dei capitali.
Siamo in una situazione di emergenza, permettere che capitali illeciti si innestino nel nostro territorio urbano, farà sì che tutto venga travolto: fornitori, dipendenti, professionisti, tutti coloro i quali entreranno in necessario contatto con tali realtà ne verranno colpiti e rimarranno a loro volta vulnerabili e ricattabili.
Possiamo e vogliamo essere una città virtuosa. Studiamo come agire, se del caso richiedendo una modifica al codice antimafia, nel senso che la"informativa debba essere richiesta anche nei rapporti tra privati, con l'ausilio ed il controllo di strutture pubbliche destinate ad evitare le infiltrazioni mafiose e/o illecite.
Ora più che mai abbiamo bisogno di sostenere la società civile, quella che con il lavoro, il sacrificio, la solidarietà ha permesso di porre una diga all'avanzare del virus. La parte buona e giusta della società civile che ha favorito anche chi ha agito nell'illegalità: anche chi non paga le tasse ha usufruito delle mascherine, degli ospedali e di tutti gli operatori sanitari.
Ora, dobbiamo premiare chi ha permesso tutto questo e cioè la parte buona e solidale e soprattutto dobbiamo fare si che la parte buona continui ad esistere impedendo che la crisi faccia prendere il posto alla forza economica di chi ha sempre agito nel torbido.
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