Carte in tavola fin da subito. Il programma di legislatura per il sovranista Brugnaro è all’insegna del conflitto di interessi dichiarato e perseguito come formula specifica della post democrazia che a livello locale fa coincidere la gestione urbana con gli interessi diretti del sindaco che la governa. Una formula ben nota ai vari caudillos sudamericani che aggregano le falangi di sostenitori a sostegno dei propri domini nella speranza di ritagliarsi qualche briciola della torta.
È così che la coalizione politica della destra, che oggi si stringe attorno a Brugnaro, spera di sedersi al tavolo per spartire il poco che resta dal pasto del caudillo. Tant’è che la Lega tentenna di fronte ad una prospettiva ancillare in pieno Nordest. Venezia vale una subalternità al personaggio? Orgoglio o utilità diretta? Pura questione tattica.
Ai Pili cadono i veli e si disvela, se ce ne fosse bisogno, l’ipocrisia della sceneggiata con lacrime del fantomatico blind trust, una beffa da terzo mondo e una cortina fumogena per addestrare una città all’uso della menzogna come strumento di comunicazione.
Ma il vero programma che l’operazione Pili veicola è l'atomizzazione degli interessi dei singoli cittadini per imprimere su di un'intera comunità il primato del proprio interesse diretto e immediato.
Si tratta dell’azione complementare alla turistificazione spinta – nella prospettiva dei 40 milioni anno di presenze – di una città dominata da investitori attratti dal richiamo della rendita, dove i cittadini sono invitati a scavarsi un proprio spazio di interesse privato da sfruttare, meglio se ammiccando all’amministratore delegato che offre l’azienda Venezia sul mercato.
La rendita è infatti la forma specifica da imprimere all’economia veneziana a partire dalla massiccia agglomerazione volumetrica programmata attorno alla testa di ponte di terraferma. Un luogo dove lucrare sulle macerie inquinate dell’industria inserendo attrattive di massa affacciate sui vincoli ambientali della laguna. Una riserva di visitatori cui offrire anche lo sconto sul ticket di ingresso in città storica.
E’ questa l'idea di città su cui i cittadini saranno chiamati ad esprimersi a primavera. Cercando di distinguere tra la loro città e quella di Brugnaro.
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