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Riflessioni sul tema del potenziamento dei collegamenti tra città d'acqua e terraferma.

Idee con mezzo secolo di vita, o anche più.


I terminal esistenti riproposti come grandi novità, con qualche vezzo tecnologico aggiunto.


Come la cabinovia Tessera-Arsenale, surrogato aereo di una sublagunare sempre pronta a “riemergere”. Specie dopo che il “cappio” sotterraneo dell’Alta velocità ferroviaria in aeroporto parrebbe proseguire nel suo sotterraneo iter burocratico. Magari col sogno di proseguire poi in sublagunare.


Una passione per il massimo di spesa – sempre pubblica - che caratterizza, e non certo da oggi, gli investimenti nel settore ferroviario, al posto di soluzioni semplici ed economiche come le ferrovie di superficie. Col rischio concreto che al cappio si resti poi appesi.


Fantasia dunque al potere, senza limiti di spesa, mentre si inveisce sui miliardi che l’Europa non ci dà. Forse pensano a come intendiamo spenderli.


Tranquilli però.

All’alba della ripresa, con un PIL a picco, anche i sogni svaniranno.

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