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Salta la Biennale Architettura che slitta al 2021.

Scelta sicuramente difficile e discutibile fin dalla decisione di rinviare "arti visive" al 2022.


Venezia così perde uno dei poli attrattivi più "sani" della città, ma sicuramente non può perdere un'intera stagione espositiva in un momento in cui si pensa ad una vera ripartenza. Fa sorridere il fatto che dalla giunta comunale, però, si senta parlare di grandi concerti con grandi star mondiali, senza prestare attenzione alle vere realtà culturali presenti nel territorio che rischiano di scomparire definitivamente dopo questa enorme batosta.


Aver avuto il coraggio di ripensare ad una ipotetica Biennale ridotta negli spazi e nei costi, diffusa sul territorio e orientata ad un mercato prevalentemente locale e nazionale, immagino non sia stato nemmeno preso in considerazione dato conto della volontà di Regione e Comune di coniare i beni comuni come un brand da vendere all'estero.


Mentre Biennale slitta però, la filiera culturale, commerciale e alberghiera che orbitano attorno a questo ambiente - uno dei più sani della città, lo ripeto - sono arrivati ad un punto di non ritorno.


Brugnaro e Zaia che oltre ad essere seduti nelle rispettive istituzioni, siedono anche nel Consiglio di Amministrazione di Biennale si astengono da ogni commento. Ma le risposte servono, ora.


Carlos A. Ruzzene per #TuttalaCittàinsieme!

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