Il bando comunale di progettazione chiarisce ogni dubbio sul “nuovo” terminal lagunare dedicato ai buranelli.
Parcheggio per cento auto e dieci bus, ossia a partire da ottocento persone, meglio se a rotazione. Andata e ritorno. In pratica dai diecimila metri quadri in su di aree dedicate. Darsena per venti barche in “transito”, altri cinquecento metri quadri di canale da scavare. Poi una nuova strada di collegamento con la triestina e naturalmente i servizi di ristoro, commisurati all’utenza. E questo solo per cominciare. Per arrivare a Burano in sette minuti. Un colpo di genio? Peccato non averci pensato prima.
In realtà prima di Burano si passa per Torcello, luogo canonico della mitica “fondazione” di Venezia. E cosa di meglio di un nuovo tour lagunare per quei 1600 anni che proprio ora si vorrebbero festeggiare?
Tutto torna. Finalmente si sbarca direttamente in laguna Nord, dove il parco è stato soppresso da Brugnaro all’atto del suo primo insediamento. Giusto per sgombrare il campo. Il resto segue ora. E non finisce certo qui.
Se la cosa avrà successo i numeri ovviamente aumenteranno, e di conseguenza la capacità di accesso dei mezzi. Di terra e di acqua. Per i sette minuti di tragitto con scafi plananti. Una inedita performance dentro un canale che non arriva ai quaranta metri tra argini di terra e barene. E le onde? Questo non conta di fronte all’efficienza del servizio.
Agli abitanti di Burano viene così affidato il compito di apripista ad un disegno di disneyficazione della laguna Nord. L’unica finora rimasta indenne.
L’idea guida è spalmare il turismo per ogni dove. In città come in laguna. E i terminal, vecchi e nuovi, a questo servono in una visione di città attorniata di accessi. Perché i ponti translagunari sono congestionati. In realtà si tratta di accessi aggiuntivi e non sostitutivi. All’overturismo terrestre andrà aggiunto quello nautico. Non una spanna di ciò che si trova dentro la laguna vada sprecato.
Con più arrivi dai terminal serviranno nuove flotte che per mantenersi avranno bisogno di più arrivi. Sarà compito dell’offerta creare nuova domanda. E’così che funziona. Si tratta di economia.
Franco Migliorini
per Tutta la Città insieme
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