Con la crisi del Coronavirus, Venezia si è accorta nel modo più drammatico di quanto incida il turismo sulle entrate per i servizi.
È come se improvvisamente un buon terzo della popolazione fosse scomparso mentre i bilanci aziendali erano tarati per quella domanda.
È della qualità del lavoro a Venezia che si parla. Quella che deriva dal suo grande patrimonio storico culturale, dall’eccezionale quadro ambientale in cui la città vive, dai potenziali che le nuove competenze tecnologiche mettono oggi a disposizione della economia internazionale per le giovani generazioni che dalla città fuggono. Perché professionalizzate ma sottopagate.
I buchi dell’economia veneziana e delle sue aziende andranno sanati con provvedimenti eccezionali ma a nulla serviranno se la strategia di Venezia non subirà un radicale cambiamento.
Il servizio di AntennaTre
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