Abbiamo già apprezzato il lavoro di Un’altra città possibile, abbiamo fornito idee per il programma, abbiamo fatto parte del coordinamento politico, poi abbiamo lasciato per correttezza il tavolo. Il motivo era uno solo: i tempi, per un bellissimo processo partecipativo, non c’erano.
E, se non c’erano due mesi fa, ancora meno ci sono oggi.
Il gruppo “Tutta la città insieme!” ha ritenuto e ritiene che tutte le forze oggi vadano spese contro Brugnaro e non nello stillicidio quotidiano di nomi.
Per questo ci siamo attivati sul territorio con il lavoro dei focus group e con la pubblicazione dei primi nomi di una lista che sta già sul territorio lavorando e raccogliendo consensi e adesioni.
Iniziare oggi a lanciare altri nomi vuol dire andare ulteriormente avanti nel tempo e perdere totalmente l’interesse dei cittadini.
Già oggi i partecipanti ai tavoli di ogni tipo sono sempre gli stessi. Ai cento tavoli del Pd hanno partecipato le stesse persone che partecipano ad Un’altra città possibile.
Il rischio è proprio un avvitarsi su se stessi. Un continuare a parlare tra pochi, escludendo i cittadini che non hanno il tempo e la voglia di seguire il macerarsi di totonomi e totoprogrammi.
Un augurio a “Un’altra città possibile” di buon lavoro.
Come già detto al portavoce Andrea Barina, le strade di “Un’altra città possibile” e di “Tutta la Città insieme” hanno un unico obiettivo: quello di permettere a quell’ampio fronte che poteva uscire unito con le primarie del centrosinistra di arrivare al ballottaggio e di sconfiggere Brugnaro.
コメント