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Un’altra città è possibile, guardando alle “sardine”.

Tutte le forze sono importanti per sconfiggere Brugnaro e il movimento di “Un’altra città è possibile” fa ben sperare. A comporre il programma di "Un’altra città possibile" siamo stati in tanti. Ognuno ha portato il proprio tassello e valida è la sintesi programmatica, anche se ancora veneziano centrica. Occorre lavorare ancora e rafforzare movimenti e comitati nella ricerca di una variegata unità che sia in grado di costituire un blocco comune contro Brugnaro. Occorre far crescere una coscienza che, in questi anni di Brugnaro, la Municipalità Venezia-Murano-Burano ha sempre cercato di stimolare e di far emergere. L’opposizione è stata costante e puntuale: il no alle grandi navi in laguna, le problematiche di una grande opera come il Mose, le affollate assemblee sulla casa e sulla necessità di mantenere l’equilibrio dell’ecosistema lagunare. La “svolta” verde è stata spinta dalla provocatoria (ma non troppo) candidatura di Venezia Capitale Verde d’Europa presentata al Parlamento Europeo a Strasburgo con il costante sostegno del Movimento “Insieme per Venezia e Terraferma”. Lo stesso gruppo che insieme alle Municipalità di Terraferma ha animato l’attenzione sulle problematiche dello smog e dell’inquinamento. Una connotazione politica va, però, assolutamente aggiunta. La assoluta opposizione alla xenofobia e al neofascismo leghista. Brugnaro è Salvini. Non va dimenticato. È stato aiutato da Salvini, da Salvini sarà aiutato e, se vincerà, a Salvini aprirà le porte di Venezia e quelle del Paese. Ecco allora il movimento delle “sardine”: una ventata nuova e pulita per spazzare via Brugnaro e Salvini. Nell’affrontare i problemi locali non dimentichiamo mai la loro contestualizzazione nazionale. Dunque, con chiarezza, #tuttalacittàinsieme nuotando con le “sardine”!

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