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Una battaglia vinta: la scelta di Marco Borghi

Abbiamo lavorato molto e abbiamo lottato per far capire che le scelte sono importanti e che non si possono applicare alla vita della città le logiche di partito che portavano, addirittura, a candidare il segretario del Pd a presidente della Municipalità di Venezia.


Fino all’ultimo giorno abbiamo in questo senso lavorato ad ottenere la giusta attenzione per la città tutta, dalla Municipalità più lontana di Zelarino a quella di Venezia. E non abbiamo mai ceduto, finché la soluzione che volevamo è arrivata.

La scelta di Marco Borghi è proprio quella che da mesi chiedevamo per qualità e per rappresentatività.


Siamo riusciti a piegare l’apparato e i meccanismi del partito democratico.

Questo è stato possibile grazie alla creazione delle liste di Municipalità che hanno determinato un peso sostanziale nel rapporto con Baretta, che non ha potuto non prendere atto della situazione.


Quindi noi che siamo stati sempre additati come coloro che vogliono dividere, abbiamo dimostrato come la nostra volontà sia invece quella di unire, ma non un’unione sulla carta, fatta a tavolino, nelle chiuse stanze, ma un’unione partecipata, che nasce dalle esigenze del territorio e che deve rappresentare proprio una svolta, un cambiamento sostanziale.


Adesso siamo forti e possiamo tutti assieme lottare per la giusta causa che è quella di una splendida città articolata, che può avere con il decentramento vero la soluzione di tanti problemi. E un vero decentramento doveva passare attraverso una scelta di rottura con gli schemi che la gente non poteva più riconoscere. E questa c’è stata.


Naturalmente siamo solo all’inizio. Abbiamo vinto una battaglia, senza cedere a compromessi e senza urlare, perché la nostra forza è la chiarezza negli obiettivi, la trasparenza nelle scelte e la determinazione che non molla mai. Perché non siamo qui per collocare pedine o funzionari di partito, ma per cambiare una città che ha bisogno di una svolta imponente e che si deve liberare di chi ha sfruttato fino all’osso la città d’acqua e di terra, per interessi privati di pochi e non per il bene della città.


È una lotta durissima e un obiettivo alto, ma la prima tappa, con la scelta di Marco Borghi, dimostra che siamo in grado di sostenerla e di vincerla.

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