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Venezia, lavoro e Covid-19.

Con oltre 80 mila disoccupati in età da #lavoro, pari al nove per cento del totale della popolazione provinciale residente, la Bussola Veneto Lavoro certifica che la #CittàMetropolitana di #Venezia detiene la più alta percentuale di disoccupati della intera regione. Non c’è da meravigliarsi, Venezia è anche la provincia con la più alta quota di occupati privi di qualifica nell'area Padova-Venezia-Treviso. Niente di strano anche qui, nel confronto con le tre province Venezia eccelle proprio nei lavori senza qualifica. La spiegazione è semplice: la monocultura turistica di città e provincia non richiede specializzazioni ma solo forza lavoro per servizi di bassa qualità la cui principale prerogativa è il basso costo. Nella massa dei senza lavoro un dato è emblematico, quello dei laureati che assommano al 7,5% del totale. Nessuna meraviglia se cercano dii scappare di fronte ad un mercato che non li vuole. Una valutazione per l’uscita dalla crisi è d’obbligo. Oggi più che mai. L'emergenza #covid_19 ha azzerato, a tempo indeterminato, il settore turistico. La ripartenza economica della città potrebbe e dovrebbe darsi la possibilità di optare per la diversificazione, e puntare finalmente, com'è giusto che sia, sul lavoro qualificato.

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